Dopo aver abbandonato gli studi di legge e poi di cinema, e dopo aver collaborato con noti registi italiani, Manfredi Beninati intraprende la sua attività artistica dedicandosi al disegno. Dopo i soggiorni in Spagna e in Inghilterra torna in Italia nel 2002, dedicandosi alla scultura e ad un tipo di pittura figurativa che attinge direttamente ai ricordi d’infanzia, reali o spesso immaginari. I suoi dipinti e disegni sono privi di soggetto e di ordine apparente. Attraverso la stratificazione Beninati cerca un equilibrio senza gerarchie in cui tutti gli oggetti ritratti si trovano sullo stesso livello. Interni domestici o paesaggi fantastici, qualsiasi ambientazione ha lo stesso valore, diviene occasione per cercare un nuovo ordine. Grazie alla pennellata fluida, l’artista gioca con sfumature e velature di colore per ricreare un’atmosfera rarefatta, alle volte irreale, descrivendo figure che sembrano emergere lentamente da uno sfondo spesso onirico, fiabesco. Alla produzione pittorica è intrinsecamente legata anche la realizzazione di installazioni che appaiono come set disabitati, spazi spesso inaccessibili che si mostrano allo spettatore tramite fessure o vetri oscurati (Biennale di Venezia 2005, XV Quadriennale di Roma 2008), sollecitando una sorta di voyeurismo che viola la dimensione privata e l’indefinitezza del ricordo.
Via dell’Industria 8
Zona Industriale Settevene
01036 NEPI (VT)
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