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Giovanni Albanese

Giovanni Albanese è nato a Bari nel 1955. Vive e lavora a Roma. Verso la fine degli anni Ottanta Giovanni Albanese abbandona la pittura, cui si era dedicato ancora adolescente, per sperimentare nuovi linguaggi espressivi. A Roma, nello studio situato nel quartiere storico di San Lorenzo, nei gradi locali precedentemente occupati da un’officina meccanica, avvia una ricerca contraddistinta da una vena ludica, “ri-creativa” e immaginifica il cui fine ultimo sono la sorpresa, lo spettacolo, l’emozione.

Inizia ad accumulare oggetti selezionati e raccolti presso officine, sfasciacarrozze e mercatini dell’usato; rottami, motori elettrici, vecchi elettrodomestici, oggetti consumati dal tempo, tecnologie minime e obsolete vengono assemblati, trasformati. A ispirare e stimolare l’attività creativa di Albanese vi sono senz’altro l’amore per il paradosso (Ipersedia, 1989, realizzata con molle metalliche e tappezzata di uova, raccomandata agli ipertesi), l’ironia irriverente (Melanina e Anti Melanina, 1994, una serie limitata di finti rimedi farmaceutici per cambiare il colore della pelle) e la denuncia graffiante (Antimilitaristi, 1990; Dio della Fame), ma anche una grande sensibilità poetica (Macchina per ascoltare il Vento, installazione realizzata a Gibellina, 1992).

Verso la metà degli anni Novanta, realizza i primi oggetti “fiammeggianti” costituiti da centinaia di lampadine a fiamma che simulano la luce delle candele votive; dagli oggetti di mobilio (sedie, tavoli, scale, etc.) sino alla suggestiva installazione Sinfonia, un pianoforte a coda difronte al quale sostano cento estintori rosso “fiammante”, realizzata in occasione della sua personale al MACRO di Roma nel 2001.

Nel 2002 vince il Premio Pino Pascali istituito nel 1969 e presto divenuto punto di riferimento per l’arte contemporanea italiana nell’ambito delle ricerche d’avanguardia e della sperimentazione di nuovi linguaggi. Con l’entusiasmo e la versatilità che lo caratterizzano Albanese realizza installazioni sceniche per il cinema (Giovanni Veronesi, “Silenzio si nasce”, 1995), il teatro (Antonio Albanese e Michele Serra, “Giù al Nord”, 1997) e la televisione (Susy Blady e Patrizio Roversi, “Condominio mediterraneo”, Format-Raidue). Nel 2001 firma la regia di AAA Achille (premiato al Giffoni Film Festival) e nel 2006 per La Notte Bianca di Roma, cura la regia dello spettacolo multimediale “La notte dei Sogni”, realizzato a Palazzo Barberini.

Al momento sta lavorando alla preparazione del suo secondo lungometraggio. È in preparazione il suo nuovo film, ambientato nel mondo dell’Arte Contemporanea, dal titolo “Senza Arte né Parte”. Giovanni Albanese raddoppia la forma reale sopra lo scenario installativo della scultura. Il pianoforte fiammeggiante torna così fotografia attraverso l’azione sopra il vero, ricreando l’ombra luminosa che si accese, lo scorso anno, nel cortile del Macro. C’è ora una foto ad alimentare una sinfonia dove la poesia si sviluppa su strofe ambientali. Un intervento in cui si “stampa” la stessa luce, regalando al ferro la leggerezza sempre amata.

 

Opere

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